L’assegno di mantenimento indiretto per la prole: cos’è, chi è tenuto a corrisponderlo e come viene determinato dal giudice
- Obbligo di mantenimento dei figli: quando inizia e quando finisce
- Il mantenimento indiretto dei figli
Obbligo di mantenimento dei figli: quando inizia e quando finisce
Prima di analizzare la differenza principale tra mantenimento diretto e assegno di mantenimento indiretto per la prole è necessario chiarire un concetto. Il diritto al mantenimento che la legge prevede in favore dei figli è dovuto per diritto di nascita.
In sostanza, mentre per il mantenimento del coniuge in sede di separazione o di divorzio il giudice deve attenersi a tutta una serie di criteri e parametri. Questi sono necessari per decidere se e quanto spetta al marito o alla moglie. Per i figli invece il giudice non deve fare nessuna valutazione. I figli hanno sempre diritto al mantenimento.
Il diritto al mantenimento dei figli: da quando decorre?
Il diritto al mantenimento dei figli inizia quindi nel momento in cui vengono al mondo e termina quando diventano economicamente autosufficienti, condizione che non viene raggiunta necessariamente quando diventano maggiorenni. Tutto dipende infatti dal percorso scolastico e di vita che i figli intraprendono.
Fino a quando si devono mantenere i figli?
Fino a quando frequentano l’università e non iniziano a lavorare in modo stabile e consolidato al genitore spetta il dovere mantenerli. In particolare, se la mancanza di un lavoro non è attribuibile a una loro responsabilità. Sappiamo benissimo quanto è difficile oggi trovare un’occupazione.
In ogni caso, se il figlio è pigro e non si impegna nella ricerca di un’occupazione, i genitori hanno sicuramente il diritto di chiedere al giudice la revoca dell’assegno di mantenimento. Su di essi però continuerà a gravare quantomeno l’obbligo alimentare. Gli alimenti sono infatti necessari a soddisfare i suoi bisogni di vita primari, come il vestiario e il cibo.
Il mantenimento indiretto dei figli
Fatta questa premessa, vediamo di capire soprattutto in che cosa consiste l’assegno di mantenimento indiretto per la prole e le differenze con il mantenimento diretto.
Mantenimento diretto e indiretto: differenze
Il mantenimento diretto è quello a cui provvede il genitore presso il quale il figlio o i figli sono collocati in via prevalente, perché è presso il suo indirizzo che hanno la residenza. Il mantenimento indiretto invece è quello indiretto è quello dovuto dal genitore non collocatario. Si tratta del genitore con cui i figli non abitano e a cui viene riconosciuto il diritto di visita.
Tanto per capirci, il genitore collocatario è quello che provvede al mantenimento in modo diretto perché ogni giorno provvede ai loro bisogni preparando i pasti, comprando loro cibo e vestiti e dandogli una casa in cui vivere.
Il genitore non collocatario, al contrario, provvede al mantenimento indiretto fornendo ai figli il denaro necessario a soddisfare le loro necessità.
La necessità del mantenimento indiretto dei figli
Un chiarimento importante sulla necessità del mantenimento indiretto per i figli di genitori separati lo ha dato la Cassazione con la sentenza n. 23411/2009, in cui ha ricordato che in materia è stato sancito un principio generale in base al quale ciascun genitore è tenuto a provvedere ai bisogni dei figli in misura proporzionale al proprio reddito “con l’ulteriore previsione che il giudice possa disporre, ove necessario, la corresponsione di un assegno periodico, al fine di realizzare il principio di proporzionalità. E’ da ritenere peraltro che la corresponsione di un assegno si riveli opportuna, se non necessaria, quando l’affido condiviso preveda un collocamento prevalente presso uno dei genitori: assegno da porsi a carico del genitore non collocatario.”
Chiare quindi le ragioni per le quali il genitore non collocatario deve provvedere al mantenimento indiretto dei figli. In effetti se ci pensiamo bene il genitore collocatario deve provvedere in misura più ampia ai bisogni dei figli, perché di loro si prende cura tutti i giorni.
Come si quantifica l’assegno di mantenimento indiretto?
Per quanto riguarda infatti la determinazione della misura dell’assegno di mantenimento indiretto? Il giudice deve tenere conto di tutti gli aspetti che abbiamo illustrato finora: dei diversi tempi di permanenza dei figli presso ciascun genitore, del valore economico dei lavori domestici e di cura a cui provvedono entrambi e della diversa entità reddituale di ciascun genitore.
In un prossimo articolo approfondiremo l’importante tema della prescrizione dell’assegno di mantenimento per i figli.
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