Le spese straordinarie per i figli: cosa sono, come si ripartiscono tra i genitori, perché occorre l’accordo comune e le linee guide del CNF
- Cosa sono le spese straordinarie per i figli
- Come si ripartiscono le spese straordinarie
- Il comune accordo dei coniugi
- Le linee guida del CNF sulle spese straordinarie
Cosa sono le spese straordinarie per i figli
Un tema che crea sempre forti scontri all’interno delle coppie separate è quello delle spese straordinarie per i figli.
Contrasti che nascono soprattutto perché non c’è una norma che dica esattamente che cosa sono le spese straordinarie, né esiste un elenco tassativo di questo tipo di esborsi. Un vuoto legislativo a cui sopperisce da sempre la giurisprudenza, conforme e chiara nel ritenere che nell’assegno periodico dovuto dal genitore non collocatario per il mantenimento dei figli sono comprese solo le spese ordinarie.
Questo perché le spese straordinarie sono imprevedibili, non preventivabili, per cui, se venisse fissato a priori un importo limite si rischierebbe di ostacolare il soddisfacimento delle necessità improvvise dei figli.
Come si ripartiscono le spese straordinarie
Una certa confusione nella pratica c’è anche sulla ripartizione di queste spese. I tribunali non seguono infatti le stesse regole nel determinare la misura in cui ciascun genitore deve farsi carico delle spese straordinarie. La tendenza è di suddividerle nella misura percentuale del 50% ciascuno. A dire il vero però non mancano pronunce che prevedono percentuali diverse o che stabiliscono che le stesse debbano essere a carico di un solo genitore.
Le spese straordinarie si riferiscono a eventi imprevedibili
Per fortuna la giurisprudenza è uniforme nel considerare straordinarie tutte quelle spese necessarie a fronteggiare eventi imprevedibili ed eccezionali, che si verificano occasionalmente, che sono impossibili da quantificare nel loro ammontare con anticipo e il cui valore in genere è tale che pesano sull’economia dell’intera famiglia e sulle possibilità dei genitori di farvi fronte. Pensiamo ad esempio alle spese per delle lezioni private di musica, a quelle per un intervento chirurgico o per acquistare un computer.
Il comune accordo dei coniugi
Trattandosi di spese che esulano dalle esigenze ordinarie e quotidiane dei figli e considerato che il codice civile impone ai genitori di prendere le decisioni di maggiore interesse per i figli di comune accordo, è necessario che le spese straordinarie vengano decise di comune accordo dai coniugi.
A stabilirlo è l’art. 337 ter c.c. che, nel porre la responsabilità genitoriale in capo ad entrambi i genitori prevede anche e di conseguenza che “Le decisioni di maggiore interesse per i figli relative all’istruzione, all’educazione, alla salute e alla scelta della residenza abituale del minore sono assunte di comune accordo tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli.”
Spese straordinarie dei figli: accordo preventivo per evitare conflitti
La ratio della norma è evidente: l‘accordo preventivo evita i conflitti che nascono quando a prendere decisioni su esborsi di un certo valore è uno solo dei coniugi. Non è infrequente infatti che il genitore più forte economicamente tenda a escludere l’altro quando si deve fare un acquisto importante per il figlio, salvo poi chiedere all’altro il rimborso della parte a suo carico. Esclusioni che il più delle volte, nascondono la volontà di “comprarsi” l’affetto dei figli, senza considerare che certi acquisti, non sono solo superflui, ma anche fortemente diseducativi. Pensiamo ad esempio allo smartphone ultimo modello di centinaia di euro acquistato a un bambino piccolo o al video gioco super costoso e super violento che si compra solo per soddisfare un capriccio.
Le linee guida del CNF sulle spese straordinarie
Un bel problema insomma queste spese straordinarie, in parte per la scarsa chiarezza normativa e in parte per la poca disponibilità dei genitori a decidere insieme certe questioni che riguardano i figli.
Per fortuna, in mezzo a tutta questa bagarre, il Consiglio Nazionale Forense, in collaborazione con la Commissione Famiglia e alcune importanti associazioni di settore, ha cercato di fare luce, elaborando e approvato le linee guida per regolamentare il mantenimento dei figli nelle cause di diritto familiare.
Linee guida che si rivelano molto utili perché stabiliscono quali spese richiedono il consenso preventivo dei genitori e quelle che invece possono essere sostenute senza il preventivo consenso dell’altro, suddividendo le spese straordinarie in quattro categorie che raggruppano al loro interno le singole voci di spesa. Vediamole brevemente, indicando a titolo esemplificativo qualche voce di spesa straordinaria.
Categorie spese straordinarie del CNF
Le quattro categorie riguardano in particolare le seguenti voci:
- spese scolastiche, che comprendono ad esempio quelle per l’iscrizione e rette di scuole private, conservatori, spese universitarie, doposcuola, viaggi studio;
- costi medici sanitari per interventi chirurgici, visite oculistiche e acquisto di occhiali o lenti, esami diagnostici e clinici, visite specialistiche, percorsi di psicoterapia;
- esborsi per attività ludiche e parascolastiche, come quelle relative alla frequentazione di corsi sportivi o musicali e l’acquisto delle relative attrezzature, costi per corsi extrascolastici di lingue e d’informatica e per l’acquisto e la manutenzione di ciclomotori o automobili;
- e infine le spese per feste di compleanno, ricevimenti e celebrazioni dedicate ai figli.
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