In tema di separazione le disposizioni di legge mirano a tutelare in primo luogo l’interesse dei figli minori che hanno diritto di mantenere rapporti equilibrati e continuativi con entrambi i genitori.
Per tale motivo, ove ciò non vada contro il loro interesse, il Giudice opterà per l’ affido condiviso ad entrambi i genitori. La responsabilità genitoriale verrà esercitata da entrambi i genitori e le decisioni di maggiore interesse per i figli relative all’educazione, all’istruzione, alla salute, alla residenza abituale saranno assunte tenendo conto delle capacità e delle inclinazioni dei minori.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, salvo diversi accordi tra i genitori, questi ultimi dovranno provvedere al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito e in base al tempo di permanenza presso ciascuno di essi.
Gli assetti del patrimonio in caso di separazione consensuale ed in caso di separazione giudiziale
Come noto la crisi della coppia comporta conseguenze importanti e spesso gravose anche sul piano economico: infatti in sede di separazione sarà necessario regolamentare gli aspetti patrimoniali, quali, ad esempio, la casa coniugale, gli immobili cointestati, i conti cointestati e via dicendo.
Per tale motivo, è opportuno verificare la fattibilità di un accordo circa le condizioni della separazione, in modo che siano i coniugi, con l’ausilio dei professionisti, gli attori principali nella definizione del nuovo assetto familiare.
Infatti, nel caso di separazione consensuale, i coniugi potranno definire autonomamente la situazione più consona alle loro esigenze personali, come ad esempio, chi dei due potrà utilizzare o disporre della proprietà di un bene immobile, definire la divisione dei conti correnti cointestati o ancora prevedere variazioni sostanziali anche in merito ad un mutuo contratto per l’acquisto di un bene.
Non dimentichiamo poi che, nonostante questo sia un percorso più complesso che comporta certamente un maggior confronto e dialogo in un momento di frattura, addivenire ad un accordo significa, non solo diminuire i tempi nella definizione della controversia ma anche evitare di alimentare i conflitti tra i coniugi, come di fatto avviene in una separazione giudiziale.
Infatti, qualora non si riuscisse a raggiungere una separazione consensuale a causa della grave conflittualità tra i coniugi, sarà necessario radicare una causa di separazione giudiziale: in questo caso, sarà il Giudice a dover definire e statuire sulle condizioni economiche e patrimoniali dei beni dopo un lungo processo.
Il Giudice in caso di separazione giudiziale, dovrà nel corso del processo interpretare le esigenze della coppia e provvedere con una sentenza alla divisione dei beni. E’ evidente che difficilmente l’organo giudicante riuscirà a soddisfare le esigenze di vita dei coniugi meglio di quanto questi ultimi possano riuscire autonomamente attraverso lo strumento (istituto) della separazione consensuale che comunque permette al marito ed alla moglie di decidere loro come meglio credono.
E’ fondamentale tuttavia precisare che qualsiasi accordo non deve ledere gli interessi della prole e non deve essere contrario alle disposizioni imperative di legge.
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