Genitori separati in disaccordo sulla vaccinazione anti-Covid19
Una delle scelte più importanti che i genitori sono chiamati a prendere, in presenza di figli minori, attiene ai trattamenti sanitari ed, in particolare, oggi, ai vaccini anti-covid19.
Tale decisione, infatti, non è sempre facile da prendere, specie se i genitori sono separati, divorziati o non più conviventi, e i motivi di litigio sono il pane quotidiano.
Il problema, infatti, si può presentare dal momento che i minori che abbiano compiuto i 5 anni di età possono essere vaccinati contro il coronavirus, ma a condizione che entrambi i genitori esprimano il consenso.
Cosa fare, dunque, se in questi nuclei familiari disuniti sorge un disaccordo insanabile tra i genitori in ordine alla somministrazione dei vaccini anti-covid19? Può un genitore essere autorizzato a provvedere in autonomia, senza il consenso dell’altro, a far effettuare al figlio minorenne il vaccino?
La risposta è sì.
Infatti, in una situazione di forte disaccordo tra i genitori separati, divorziati o anche coppie di fatto non più conviventi sulle questioni di maggiore interesse per i figli minori, quali quelle relative alla salute e, quindi, ai vaccini anti-covid19, la decisione è rimessa al giudice.
Quindi, ciascun genitore separato o divorziato, tramite il proprio avvocato, può ricorrere all’autorità giudiziaria per ottenere la pronuncia di un provvedimento volto a risolvere il disaccordo sulla vaccinazione.
Il procedimento
Il giudice, una volta che l’avvocato ha presentato il ricorso, convoca i genitori e adotta i provvedimenti ritenuti più opportuni per risolvere il disaccordo, sorto tra gli stessi, in ordine alla vaccinazione anti-covid19 per i figli minori.
In particolare, in questo tipo di giudizi, in genere molto veloci, stante la presenza dei minori e l’esigenza di tutelare i loro interessi, il giudice, prima di prendere la decisione, può decidere di:
– ascoltare entrambi i genitori;
– ascoltare il minore, se ha compiuto i 12 anni, ovvero anche di età inferiore ove capace di discernimento al fine di capire quale sia la sua volontà in relazione alla somministrazione del vaccino (c.d. ascolto informato del minore).
A seguito di queste audizioni, se il conflitto tra i genitori separati o divorziati persiste, il giudice, tenendo sempre in considerazione la salute e gli interessi del minore, potrà autorizzare oppure no la somministrazione del vaccino.
Nel caso in cui decida di autorizzare la vaccinazione, potrà attribuire la facoltà al genitore, ritenuto più idoneo a perseguire l’interesse del figlio, di condurre il minore in un centro vaccinale anti-covid19 per la relativa somministrazione e di sottoscrivere il relativo consenso informato, anche in assenza del consenso dell’altro genitore.
Per giungere a tale decisione, durante il corso del giudizio, il giudice potrà, inoltre, decidere di sentire il medico competente o acquisirne il parere o disporre una consulenza tecnica d’ufficio di carattere medico-legale volta ad appurare l’inesistenza per i minori di controindicazioni individuali alla somministrazione del vaccino.
Quindi, un genitore separato, divorziato o non più convivente, può essere autorizzato dal giudice, a seguito del ricorso promosso tramite il proprio avvocato, a provvedere in autonomia, senza il consenso dell’altro genitore che manifesti volontà contraria, a far effettuare al figlio minorenne il vaccino anti-covid19.
Questo è, infatti, l’orientamento seguito, fino ad oggi, dalla stragrande maggioranza dei nostri Tribunali (ad esempio, il Tribunale di Milano, di Monza, di Genova, di Bolzano solo per citarne alcuni).
Genitori non separati ma in disaccordo sulla vaccinazione anti-Covid19
Ovviamente, il procedimento appena descritto, trova applicazione anche nel caso in cui la diversità di vedute, in ordine alla vaccinazione anti-covid19 dei figli minori, dovesse sorgere all’interno di un nucleo familiare unito, ossia tra genitori uniti in matrimonio o conviventi.
Anche in questa ipotesi, infatti, in presenza di un contrasto su questioni di particolare importanza, quale quelle dei vaccini contro il coronavirus, ciascun genitore può ricorrere al giudice al fine di essere autorizzato, in autonomia e senza il consenso dell’altro genitore no vax, a far effettuare al figlio minorenne la vaccinazione.
E se è il figlio minore a volersi vaccinare?
In effetti, potrebbe verificarsi anche questa ipotesi, vale a dire che sia il figlio minorenne a volersi vaccinare contro la volontà dei suoi genitori o di uno solo di essi.
La mancanza, infatti, di copertura vaccinale non solo lo renderebbe più esposto al contagio del virus, ma potrebbe anche arrecargli pesanti limitazioni nell’ambito scolastico, nello svolgimento di attività sportive-ludiche e, più in generale, nella coltivazione dei rapporti con i suoi coetanei.
Ebbene, anche in questi casi la scelta spetterà sempre al giudice, il quale dovrà procedere all’ascolto del minore e tenere in considerazione, ai fini della decisione, la volontà da questi espressa, specie se manifestata in modo consapevole e informata circa i vantaggi e i possibili rischi legati al vaccino.
Il giudice, quindi, accoglierà oppure no la richiesta a seconda della maturità del minore e dalla sua percezione del rapporto rischi-benefici legati al vaccino.
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